“Laceratevi il cuore e non le vesti”. Sono queste le parole del profeta Gioele, con le quali la liturgia del mercoledì delle Ceneri ci introduce nella Quaresima. Parole che indicano nella conversione del cuore la caratteristica di questo tempo di grazia. Se non cambia il cuore non cambia nulla. La conversione non consiste in forme esteriori o solo in buoni propositi ma deve coinvolge e trasformare la vita di ognuno, a partire dalla coscienza. Nel Vangelo che ascolteremo in questo giorno troveremo gli elementi del nostro cammino spirituale di conversione: preghiera, digiuno e carità fraterna. Sobrietà, austerità, astinenza dai cibi sembrano anacronistici in questa società dei consumi; ma è proprio questa sazietà di tutto che rischia di renderci insensibili agli appelli di Dio e alle necessità dei fratelli. Il digiuno non si fa per motivi economici, ma per amore di Dio. Un amore che si fa preghiera e che reclama l'attenzione per il prossimo, la solidarietà con i più poveri e un maggiore senso di giustizia. Il periodo quaresimale ci invita ad un ascolto più frequente della parola di Dio da meditare nelle preghiera. La parola suscita la volontà di conversione, risveglia la fede, propone il significato del mistero pasquale, provoca il dialogo, ossia risposta della preghiera. Parola di Dio e preghiera ci aiuteranno a ripercorrere l'itinerario storico salvifico delle grandi tappe della storia della salvezza annunciate nelle prime letture di ogni domenica dell’Anno A, che costituiscono un itinerario battesimale per accompagnarci alla scoperta del Battesimo, la prima Pasqua del cristiano, il primo fondamentale passaggio dalla morte alla vita che qualifica l'intera esistenza cristiana.