Babbo Natale ci riprova ogni anno. L'operazione è semplice: togliere il religioso dall'orizzonte simbolico degli uomini del nostro tempo. Svuotare per rimpiazzare i simboli religiosi con un equivalente laico, possibilmente redditizio. In principio c'erano solo Gesù, il presepio, le novene, gli angeli, la Messa di mezzanotte e Natale era una festa unicamente cristiana. Poi, nelle seconda metà del 19° secolo, incominciarono ad imporsi babbo natale con la barba bianca, le renne e la corsa al consumismo natalizio. Dopo un periodo di coabitazione, al Bambino Gesù è rimasto sempre meno spazio e le Festività Natalizie, proprio come spesso accade anche per la festa della Prima Comunione e della Cresima, si sono trasformate in “feste di qualcos'altro”.
A questo proposito, allora, vale la pena di ricordare che la festa di Natale è la celebrazione del momento più importante della storia umana e della fede cristiana. Al principio di tutto c'è quest'uomo: la sua nascita diventa una festa perché non è mai capitato né potrà mai capitare qualcosa di simile. Questa nascita ha cambiato la vita dell'uomo e del mondo. Cosa sarebbe oggi il mondo senza Gesù di Nazareth? Ma la domanda più importante è: “Chi saremmo noi, senza Gesù di Nazareth?”. La festa serve per rivivere, e non semplicemente ricordare, il significato e il fortissimo sentimento di quell'evento, che perciò non è più lontano nel tempo, ma presente. A questo servono i segni della festa, ma non quelli che il mondo del commercio ci propina con il rischio di fare festa senza il festeggiato. Ognuno di noi deve rimettere Gesù nel Natale e allora i segni torneranno a parlare e la festa sarà vera. Vivere l'Avvento con il senso dell'attesa, meditare e raccontare ai figli e ai nipoti la storia degli inizi; con le decorazioni e le luci, ricordare la vera luce che ha squarciato le tenebre del mondo; con i regali, spiegare il dono immenso fatto da Dio all'umanità; con l'atmosfera di bontà, testimoniare in modo nuovo di vivere inaugurato da Gesù di Nazareth.
L'incarnazione di Cristo segna la partecipazione diretta degli uomini alla vita divina. La restaurazione dell'uomo mediante la spirituale nascita di Gesù nelle anime è il tema suggerito dalla devozione e dalla pietà cristiana che ci invita a meditare annualmente sul mistero della nostra salvezza in Cristo Signore.